L’aggiornamento di un sistema critico è uno dei maggiori oneri a carico di un’azienda. Vediamo come il cloud risolve il problema dell’aggiornabilità.
Pensiamo ad un commerciale, che utilizza la propria auto per spostarsi quotidianamente, possiamo capire immediatamente qual’è la risorsa critica per lui: l’auto.
Ora immaginiamoci che debba fare un semplice cambio gomme. È evidente che dovrà organizzare diversi aspetti:
- prendere appuntamento con il gommista
- mettere le gomme da cambiare in auto la sera prima
- organizzare gli appuntamenti del giorno spostandoli di qualche ora in avanti
- riportare le gomme a casa prima di effettuare le visite ai clienti
- verificare la condizione del proprio abito o effettuare un cambio dopo il trasbordo delle gomme
Come possiamo vedere, per un’attività così semplice sono necessari diversi passaggi. Questi passaggi devono essere organizzati adeguatamente ed eseguiti in un’ordine ben preciso.
Le finestre temporali
L’esecuzione delle attività necessita di finestre temporali adeguate. Il cambio gomme necessita di qualche decina di minuti, se aggiungiamo anche l’equilibratura il tempo si allunga ulteriormente. Dobbiamo anche tener conto dei possibili tempi di attesa prima e dopo l’esecuzione pura dell’attività.
Più le finestre temporali sono ampie, maggiore è il tempo di fermo di un servizio. Di conseguenza uno degli obiettivi del cloud computing è di abbattere la durata delle finestre temporali di fermo dei servizi.
Adesso immaginiamoci di avere a disposizione due auto anziché una soltanto. Questo ci consentirebbe di portare l’auto e lasciarla dal gommista fin dal giorno prima, ritirandola il giorno successivo al rientro dal nostro giro commerciale.
Tuttavia questo comporterebbe comunque delle attività da parte nostra per: preparare la seconda auto per il viaggio, portare la prima auto dal gommista, farsi riportare al parcheggio dov’è parcheggiata la seconda, andare a riprendere la prima auto e via dicendo.
Il numero di attività che ci coinvolgono direttamente è ancora elevato. Però non dobbiamo posticipare gli appuntamenti, quindi siamo riusciti a garantire la nostra attività primaria che ci porta un valore business.
Adesso ipotizziamo di avere a disposizione un servizio di noleggio.
Questo servizio si occupa di effettuare il cambio gomme e tutte le altre attività che sarebbero a nostro carico. Grazie a questo modello “a servizio” le nostre attività business non hanno finestre temporali morte.
Viene a mancare il possesso fisico dell’auto, ma godiamo di tutti i vantaggi elencati e pochissimi svantaggi.
Aggiornabilità e disponibilità
Il cloud computing affronta il problema dell’aggiornabilità attraverso la disponibilità di sistemi gemelli che possono subentrare a richiesta.
Osserviamo l’infografica seguente:

Immaginiamoci due server, A e B, configurati per offrire il medesimo servizio in modo interscambiabile.
Davanti ai server poniamo un sistema denominato “Load Balancer“.
Il Load Balancer svolge il ruolo di distribuire le richieste provenienti dall’esterno (rappresentate dalla frecce viola) in modo uniforme.
Qualora uno dei due server si guastasse il Load Balancer si occuperebbe di reindirizzare tutte le richieste verso il server vivo.
Allo stesso modo il Load Balancer può essere sfruttato per consentire l’aggiornamento dei server. Se mettiamo fuori linea uno dei due server per aggiornarlo, il Load Balancer reindirizzerà automaticamente le richieste verso l’altro.
Al termine delle operazioni il sistema aggiornato andrà in linea.
A questo punto possiamo annunciare al Load Balancer di reindirizzare tutte le nuove richieste verso il server aggiornato.
Appena il Load Balancer avrà eseguito il comando sarà possibile mettere fuori linea l’altro server per eseguirne l’aggiornamento programmato.
Aggiornabilità a livello geografico
I servizi cloud più avanzati consentono di distribuire copie gemelle dei server su varie zone geografiche.

Questa modalità consente di aggiornare, oltre che i server, anche gli altri elementi dell’infrastruttura, come i Load Balancer stessi.
In pratica possiamo mettere fuori linea un’intera area geografica per aggiornarla: sarà il servizio di Traffic Manager a prendersi carico del reindirizzamento all’area attiva.
Per i nostri utenti o per i nostri clienti non ci sarà alcun disservizio. L’unico inconveniente che potrebbero riscontrare è un leggero rallentamento dovuto alla maggiore latenza.
Conclusioni
L’aggiornabilità delle infrastrutture è un tema fondamentale per garantire continuità di servizio. Rispetto ad alcuni anni fa la quantità di aggiornamenti, soprattutto di sicurezza, che riceve un sistema è enormemente più alto.
Gli stessi apparati hardware ricevono frequenti aggiornamenti di sicurezza, soprattutto gli apparati di rete che sono esposti ad attacchi hacker praticamente ogni giorno.
I costi che un’azienda deve sostenere per ripristinare i dati persi o criptati da un’attacco hacker, sono enormemente maggiori del costo di aggiornamento.
Per tutte queste ragioni è fondamentale capire dove investire: in personale, software e hardware on-premises oppure in servizi gestiti sempre aggiornati con pagamento a consumo?
Alla prossima, parleremo di Affidabilità!